Squadra

Pietro Agostini

Fotografia: Pietro Agostini

Pietro è stata una vera scoperta. Il suo entusiasmo nel lavoro è qualcosa da dover contenere. Diciamo che, a volte, ho pensato che ci tenesse più lei a realizzare cose per QE che non io. Pietro è una fotografa, maniaca della luce e perfezionista in generale. Per QE ha realizzato tutti i videclip e, in generale, è stata davvero di ispirazione grazie alle sue parole in molti step creativi. A volte ti avrei uccisa, ma ti rinrgazio ancora perché sei stata insistente: avevi ragione tu!

Sei una fotografa e realizzi anche video… Di preciso, cosa risponderesti alla domanda “Che lavoro fai?”

È da quando ho iniziato a lavorare (anzi, a fare l’Università) che faccio fatica a rispondere a questa domanda. Per questo motivo, da un anno e mezzo a questa parte, rispondo semplicemente che faccio la fata.

 

Spiegaci l’importanza del visual nella comunicazione di un progetto musicale.

Viviamo nell’epoca in cui ogni prodotto, ogni acquisto, ogni istante della nostra vita deve diventare “un’esperienza”. In quest’ottica, nell’ambito di un progetto musicale i visual sono proprio la base. Videoclip, foto, copertine, canvas, live visual etc sono imprescindibili, a volte perfino a livello contrattuale: anche volendo un’artista non può proprio scegliere di non farli, perché senza visual non si può quasi più portare il suono al pubblico se non in certe circostanze. Detto ciò chiaramente il visual non è solo un elemento promozionale o accessorio, ma spesso e volentieri parte di tutto quell’universo narrativo che nel mondo queer a volte alcunə chiamiamo affettuosamente “La Fantasy”. Ed è qui che si vede anche la visione di un artista fuori dai confini della musica.

 

Che potere ha la luce nella resa di un soggetto/ambiente/situazione?

Ah beh, se lo chiedi a me, la luce è tutto. Per quanto io ami l’audiovisivo nasco sempre dalla fotografia e per me un’immagine fissa, statica ma d’impatto ha ancora oggi un potere enorme. E a parità di elementi in scena, l’impatto non avviene allo stesso modo senza una luce suggestiva. Per me la giusta luce è quell’ingrediente che senza dire nulla ti spiega dove guardare, dopodiché ti fa rimanere a fissare l’immagine, facendoti sentire come se quest’ultima potesse continuare a donare, anche quando a furia di vederla la sorpresa appassisce nei tuoi occhi.

 

Oltre ai tuoi progetti professionali, porti avanti anche un lavoro di ricerca personale? Se sì, puoi accennarci di cosa si tratta?

Negli ultimi anni il mio lavoro di ricerca personale è più che mai un lavoro di ricerca letteralmente personale: attraverso i ritratti, quindi l’analisi e la rappresentazione, amo cercare nelle altre persone dei pezzetti che sento anche miei e poi metto il tutto su un piedistallo per farlo brillare più che posso. Nel farlo mi viene in aiuto il linguaggio pubblicitario (deformazione professionale), che però utilizzo non per promuovere un prodotto di consumo quanto più un concetto.

 

Quali valori del mondo Queer vorresti riuscire a comunicare attraverso le tue immagini?

La libertà di essere se stessə e andare oltre, come nel film di Matrix, scollegandosi da un mondo fittizio e semplicistico creato per tenere un equilibrio solo apparente.

 

Qual è stata la differenza tra il lavorare ai video musicali della Croce, rispetto agli altri a cui hai contribuito alla realizzazione?

Che come si dice in inglese eravamo sulla stessa pagina. Non è quasi mai capitato di dover discutere di nessuna idea, c’era tanta presa bene, voglia di contribuire e la sinergia alla fine si è vista tutta.

 

Quanto sono importanti le affinità elettive tra i membri di un team di lavoro, nella resa del risultato finale?

Finché si lavora in squadre complete fatte solo di professionisti, in maniera corretta da manuale, con budget generosi che coprono davvero tutte le esigenze e piramidi gerarchiche funzionali, possono non essere davvero importanti, ma dal momento che al 99.9% la situazione descritta sopra è utopia, allora sono MOLTO IMPORTANTI.

 

Chi è “La Sempiona” e in che rapporti è con “Pietro”.

La Sempiona è Pietro che esplora il magico mondo del gender, ma non c’è alcuna separazione 🙂

 

Ma sbaglio o canti anche in un gruppo? Dai spiegaci di più che ci piacciono le personalità poliedriche come te…

Aahhahaahahaah guarda, se potessi praticare tutte le arti che esistono le praticherei, dal tip tap alle ceramiche, però purtroppo le ore del giorno sono quelle. Ho sempre avuto un’ossessione per la musica, è rarissimo che io non stia ascoltando musica, da quando vado in giro a quando lavoro a quando devo dormire, ma l’ho sempre consumata e raramente “fatta”, anche se a piccole puntate ho cantato in cori, suonato il basso e fatto performance in cui cantavo live (anche in drag!), ma non ho mai dato davvero fondo a nessuna delle cose… Ora da un anno ho iniziato con il DJing e mi sta piacendo tantissimo. Mi piacerebbe trovare un modo mio di mettere insieme questo lato con il drag e magari anche le visual. Vedremo dove mi porterà!

Nella foto: Naomi Tisdale

Nella foto: Cristina Killer

Nella foto: Consuelo Rosa

Squadra

Pietro Agostini

Fotografia: Pietro Agostini

Pietro è stata una vera scoperta. Il suo entusiasmo nel lavoro è qualcosa da dover contenere. Diciamo che, a volte, ho pensato che ci tenesse più lei a realizzare cose per QE che non io. Pietro è una fotografa, maniaca della luce e perfezionista in generale. Per QE ha realizzato tutti i videclip e, in generale, è stata davvero di ispirazione grazie alle sue parole in molti step creativi. A volte ti avrei uccisa, ma ti rinrgazio ancora perché sei stata insistente: avevi ragione tu!

Sei una fotografa e realizzi anche video… Di preciso, cosa risponderesti alla domanda “Che lavoro fai?”

È da quando ho iniziato a lavorare (anzi, a fare l’Università) che faccio fatica a rispondere a questa domanda. Per questo motivo, da un anno e mezzo a questa parte, rispondo semplicemente che faccio la fata.

 

Spiegaci l’importanza del visual nella comunicazione di un progetto musicale.

Viviamo nell’epoca in cui ogni prodotto, ogni acquisto, ogni istante della nostra vita deve diventare “un’esperienza”. In quest’ottica, nell’ambito di un progetto musicale i visual sono proprio la base. Videoclip, foto, copertine, canvas, live visual etc sono imprescindibili, a volte perfino a livello contrattuale: anche volendo un’artista non può proprio scegliere di non farli, perché senza visual non si può quasi più portare il suono al pubblico se non in certe circostanze. Detto ciò chiaramente il visual non è solo un elemento promozionale o accessorio, ma spesso e volentieri parte di tutto quell’universo narrativo che nel mondo queer a volte alcunə chiamiamo affettuosamente “La Fantasy”. Ed è qui che si vede anche la visione di un artista fuori dai confini della musica.

 

Che potere ha la luce nella resa di un soggetto/ambiente/situazione?

Ah beh, se lo chiedi a me, la luce è tutto. Per quanto io ami l’audiovisivo nasco sempre dalla fotografia e per me un’immagine fissa, statica ma d’impatto ha ancora oggi un potere enorme. E a parità di elementi in scena, l’impatto non avviene allo stesso modo senza una luce suggestiva. Per me la giusta luce è quell’ingrediente che senza dire nulla ti spiega dove guardare, dopodiché ti fa rimanere a fissare l’immagine, facendoti sentire come se quest’ultima potesse continuare a donare, anche quando a furia di vederla la sorpresa appassisce nei tuoi occhi.

 

Oltre ai tuoi progetti professionali, porti avanti anche un lavoro di ricerca personale? Se sì, puoi accennarci di cosa si tratta?

Negli ultimi anni il mio lavoro di ricerca personale è più che mai un lavoro di ricerca letteralmente personale: attraverso i ritratti, quindi l’analisi e la rappresentazione, amo cercare nelle altre persone dei pezzetti che sento anche miei e poi metto il tutto su un piedistallo per farlo brillare più che posso. Nel farlo mi viene in aiuto il linguaggio pubblicitario (deformazione professionale), che però utilizzo non per promuovere un prodotto di consumo quanto più un concetto.

 

Quali valori del mondo Queer vorresti riuscire a comunicare attraverso le tue immagini?

La libertà di essere se stessə e andare oltre, come nel film di Matrix, scollegandosi da un mondo fittizio e semplicistico creato per tenere un equilibrio solo apparente.

 

Qual è stata la differenza tra il lavorare ai video musicali della Croce, rispetto agli altri a cui hai contribuito alla realizzazione?

Che come si dice in inglese eravamo sulla stessa pagina. Non è quasi mai capitato di dover discutere di nessuna idea, c’era tanta presa bene, voglia di contribuire e la sinergia alla fine si è vista tutta.

 

Quanto sono importanti le affinità elettive tra i membri di un team di lavoro, nella resa del risultato finale?

Finché si lavora in squadre complete fatte solo di professionisti, in maniera corretta da manuale, con budget generosi che coprono davvero tutte le esigenze e piramidi gerarchiche funzionali, possono non essere davvero importanti, ma dal momento che al 99.9% la situazione descritta sopra è utopia, allora sono MOLTO IMPORTANTI.

 

Chi è “La Sempiona” e in che rapporti è con “Pietro”.

La Sempiona è Pietro che esplora il magico mondo del gender, ma non c’è alcuna separazione 🙂

 

Ma sbaglio o canti anche in un gruppo? Dai spiegaci di più che ci piacciono le personalità poliedriche come te…

Aahhahaahahaah guarda, se potessi praticare tutte le arti che esistono le praticherei, dal tip tap alle ceramiche, però purtroppo le ore del giorno sono quelle. Ho sempre avuto un’ossessione per la musica, è rarissimo che io non stia ascoltando musica, da quando vado in giro a quando lavoro a quando devo dormire, ma l’ho sempre consumata e raramente “fatta”, anche se a piccole puntate ho cantato in cori, suonato il basso e fatto performance in cui cantavo live (anche in drag!), ma non ho mai dato davvero fondo a nessuna delle cose… Ora da un anno ho iniziato con il DJing e mi sta piacendo tantissimo. Mi piacerebbe trovare un modo mio di mettere insieme questo lato con il drag e magari anche le visual. Vedremo dove mi porterà!

Nella foto: Naomi Tisdale

Nella foto: Cristina Killer

Nella foto: Consuelo Rosa