Il titolo dell’album è un adattamento del Kyrie Eleison, preghiera della liturgia cristiana che significa “Signore, pietà”, inteso come “Signore, sii benevolo”. Associando due mondi che sembrano opposti, la religione e la Queerness, questo progetto musicale (scritto da me, LoZelmo e Erik Deep) esplora l’essere Queer alla luce dell’idea di fede. Oddio come sono brava a spiegare, vero? Andiamo avanti.

Queer è una persona che non è quello che questa società vorrebbe che sia, e vive con la missione di provocare e infrangere le regole e i canoni del buoncostume. “Queer Eleison”, attraverso le parole, la musica, le situazioni descritte, le riflessioni e i punti di vista proposti, vuole rappresentare una realtà che esiste e che è sempre più consapevole della propria importanza, quella Queer, appunto.
La religione e il tabù del sesso, hanno plasmato un’Italia oggi più che mai lontana dall’idea di poter vivere liberi da qualsiasi costrutto. Essere Queer oggi in questo paese, vuol dire far leva soprattutto su questi temi per scardinare i nostri modelli sociali tossici.
La religione, sempre presente nella mia vita per varie implicazioni che non spiego nelle canzoni dell’album, offre termini e metafore funzionali a una narrazione realistica del mondo arcobaleno nel contesto della città di Milano, città in cui questo lavoro trova linfa e ispirazione.
Ultima cosa: la copertina, l’immagine guida del progetto, vorrebbe rappresentare una mia reliquia, in particolare il mio teschio, che rimane riconoscibile dal dente mancante. L’estetica generale include uno sfondo rosso, tipico dei reliquiari, e alcuni elementi che introducono l’immaginario Queer (i capelli e alcuni accessori). L’idea di riferirsi al teschio, è quella di usare l’elemento per antonomasia di riconoscibilità della persona, ovvero il volto, spogliato però da tutti i suoi connotati, oltretutto annullandone il gender.

Crediti copertina
Fotografia: Mattia Attorre
Idea: LoZelmo, Croce Atroce
Teschio: Toc
Cappellino: Lorenzo Seghezzi
Capelli: Melten
Font design: Lorenzo Seghezzi
Impaginazione: Croce Atroce

Lettering: Lorenzo Seghezzi

Se clicchi su ogni titolo, vai nella pagina della canzone dove ci sono info e materiali vari davvero croccanti!

Il titolo dell’album è un adattamento del Kyrie Eleison, preghiera della liturgia cristiana che significa “Signore, pietà”, inteso come “Signore, sii benevolo”. Associando due mondi che sembrano opposti, la religione e la Queerness, questo progetto musicale (scritto da me, LoZelmo e Erik Deep) esplora l’essere Queer alla luce dell’idea di fede. Oddio come sono brava a spiegare, vero? Andiamo avanti.

Queer è una persona che non è quello che questa società vorrebbe che sia, e vive con la missione di provocare e infrangere le regole e i canoni del buoncostume. “Queer Eleison”, attraverso le parole, la musica, le situazioni descritte, le riflessioni e i punti di vista proposti, vuole rappresentare una realtà che esiste e che è sempre più consapevole della propria importanza, quella Queer, appunto.
La religione e il tabù del sesso, hanno plasmato un’Italia oggi più che mai lontana dall’idea di poter vivere liberi da qualsiasi costrutto. Essere Queer oggi in questo paese, vuol dire far leva soprattutto su questi temi per scardinare i nostri modelli sociali tossici.
La religione, sempre presente nella mia vita per varie implicazioni che non spiego nelle canzoni dell’album, offre termini e metafore funzionali a una narrazione realistica del mondo arcobaleno nel contesto della città di Milano, città in cui questo lavoro trova linfa e ispirazione.
Ultima cosa: la copertina, l’immagine guida del progetto, vorrebbe rappresentare una mia reliquia, in particolare il mio teschio, che rimane riconoscibile dal dente mancante. L’estetica generale include uno sfondo rosso, tipico dei reliquiari, e alcuni elementi che introducono l’immaginario Queer (i capelli e alcuni accessori). L’idea di riferirsi al teschio, è quella di usare l’elemento per antonomasia di riconoscibilità della persona, ovvero il volto, spogliato però da tutti i suoi connotati, oltretutto annullandone il gender.

Crediti copertina
Fotografia: Mattia Attorre
Idea: LoZelmo, Croce Atroce
Teschio: Toc
Cappellino: Lorenzo Seghezzi
Capelli: Melten
Font design: Lorenzo Seghezzi
Impaginazione: Croce Atroce

Lettering: Lorenzo Seghezzi